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L’iniziativa nella sede Arci di Firenze

Anche la Uil Toscana partecipa alla Giornata Internazionale contro il Razzismo

Incontro sui temi di Cittadinanza, Pace e Lavoro organizzato dal comitato toscano di “L’Italia sono anch’io” a cui hanno partecipato, tra gli altri,  Angela Scalzo (dipartimento nazionale immigrazione Uil), Kurosh Danesh (Cgil Nazionale) e Simone Ferretti (Responsabile Immigrazione Arci Toscana)

Politiche di cittadinanza

Dal 1997, il 18 dicembre viene celebrato come Giornata internazionale di Solidarietà con i Migranti, grazie all’iniziativa di numerose organizzazioni per i migranti di alcune regioni dell’Asia. La data scelta fu quella in cui, nel 1990, l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite adottò la Convenzione Internazionale per la tutela dei diritti di tutti i lavoratori migranti e dei membri delle loro famiglie. La campagna portata avanti da quelle organizzazioni ha fatto sì che l’ONU, nel 2000, proclamasse il 18 dicembre Giornata Internazionale dedicata ai Migranti.

“Dopo i fatti di Parigi abbiamo ritenuto come Uil assolutamente giusto e necessario fare un’iniziativa su immigrazione e integrazione – ha spiegato Angelo Colombo, responsabile immigrazione della Uil Toscana – Se non altro per ribadire la nostra Iniziativa immigrazione Arcitotale contrarietà a che si possa accostare la figura dell’emigrante o del richiedente asilo con quella dei terroristi. Anche perché occorre ricordate che la maggior parte dei profughi fuggono proprio da guerre scatenate da quei terroristi che hanno colpito Parigi”.

“La retorica anti-immigrazione, cui troppo spesso si è fatto ricorso negli ultimi anni, soprattutto da parte delle destre, rischia di criminalizzare intere comunità, scatenando nell’opinione pubblica reazioni difficilmente contenibili. Reazioni  che soprattutto le seconde generazioni incassano malamente – ha detto nel suo intervento Angela Scalzo del dipartimento nazionale immigrazione Uil – Per combattere il lavoro nero va, comunque,  data la possibilità alle vittime di fare causa agli sfruttatori, anche attraverso la tutela e la rappresentazione del sindacato o delle  associazioni della società civile. Va, inoltre, in maggior misura tutelato chi ha il coraggio di ribellarsi al racket del lavoro irregolare, con la garanzia di un permesso umanitario. Aiuterebbero anche programmi premiali per le aziende e le persone che scelgono di far emergere rapporti di lavoro irregolari. Proprio questa scelta, fatta da alcuni paesi europei, ha prodotto in passato larghi fenomeni di emersione contrattuale, con grande beneficio per le casse dello Stato, oltre che dei lavoratori stessi”.

 

Intervento integrale Angela Scalzo 

Firenze, 18 dicembre 2015