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Galleria dell’Accademia, la UIL PA: “Sì all’autonomia scientifica ed economica, ma con una Direzione diversa”

Il sindacato denuncia: “In questi anni nessun opera di ammodernamento è stata portata avanti. Oggi assistiamo a visitatori in fila ore sotto l’afa e sale con temperature sui 35°, con gravi disagi anche per i lavoratori”

Nell’ambito del fervente dibattito che si è acceso a Firenze in questi giorni sugli organi di stampa cittadini a seguito delle prime notizie sulla riorganizzazione del Ministero per i Beni e le Attività Culturali voluta dal ministro Bonisoli ed in particolare la perdita dello status di museo autonomo per la Galleria dell’Accademia di Firenze, come UILPA  riteniamo, nell’analisi del problema, che occorra distinguere tra la Direzione del Museo e l’attribuzione dell’autonomia economica e scientifica.

Siamo sicuramente tra i fautori, e lo abbiamo anche ribadito al ministro Bonisoli, della necessità che la Galleria dell’Accademia mantenga la propria autonomia in termini scientifici così come in quelli di bilancio. Come potrebbe essere il contrario quando si parla di uno tra i più visitati musei in Italia (una media di 4.700 visitatori al giorno con punte che arrivano anche a 8-10.000) e comunque a Firenze il secondo dopo gli Uffizi?

D’altra parte, però, cosa diversa è riferirsi alla corretta gestione di un museo come quello dell’Accademia soprattutto per come era stata pensata la gestione dei grandi musei autonomi voluta da Franceschini. Da questo punto di vista la gestione del museo dell’Accademia  dalla fine del 2015 ad oggi è stata a dir poco deludente. Stupiscono e ci sorprendono le dichiarazioni trionfalistiche in termini di risultati ottenuti rilasciate alla stampa in questi giorni dall’attuale direttore.

Se parliamo di incremento dei visitatori, possiamo sicuramente affermare senza smentita alcuna che sfruttando l’incremento del flusso turistico della città di Firenze tutti i musei hanno avuto incrementi di visitatori. A titolo esemplificativo il Museo del Duomo, che non ci sembra di ricordare sia stato interessato dalla precedente riforma del Ministero.

Se ci riferiamo agli avanzi cospicui (risparmi?) nel bilancio del museo di oltre 12 milioni di euro (come riportato nel sito e quindi di dominio pubblico), che la Corte dei Conti non considera positivamente nei controlli periodici, non possiamo che sottolineare invece l’incapacità di spesa della Direzione che in questi anni non è riuscita a far partire un solo cantiere dei tanti lavori di ammodernamento e miglioramento della Galleria. A giustificazione di ciò non può essere avallata la necessità di risparmiare prima di spendere: questa è una vera e propria fake news! Né d’altra parte può essere giustificata la mancanza di personale tecnico specializzato: altri grandi musei, nelle stesse condizioni di carenza di personale e con i fondi a disposizione si rivolgono sul mercato dei professionisti se necessario a portare avanti dei progetti.  .

La difficoltà di interlocuzione con le altre istituzioni culturali e sociali della città ha di fatto in questi anni paralizzato la stessa attività scientifica e didattica della Galleria dell’Accademia. Come non evidenziare infatti che dal 2015 ad oggi di fatto è stata organizzata una sola mostra “Tessuto e ricchezza a Firenze nel Trecento” (2017) e a seguire la recente “Nuove Acquisizioni”: una piccolissima esposizione, a chiusura della quale solo 3 (una coppia di sportelli e due tavole) sono state le opere poi effettivamente inserite nel percorso permanente, le altre finite in deposito.

Come non evidenziare il dato avvilente sulle pubblicazioni scientifiche: praticamente nullo, fatto salvo il catalogo sulla mostra del Tessuto di cui sopra. In merito all’incapacità di fare rete con altre istituzioni, come non mettere in rilievo i rapporti ormai pessimi con il vicino Conservatorio Cherubini, che è proprietario della collezione degli strumenti musicali in deposito presso il museo.  Il Conservatorio lamenta da tempo l’incuria che caratterizza la conservazione degli strumenti per l’assenza di un curatore specializzato che fino al  2018 è stato presente, incaricato dalla Direzione precedente, ma che alla  cessazione del contratto l’attuale Direzione non ha provveduto ad individuare un nuovo professionista.

Dal punto di vista organizzativo e di accessibilità e fruibilità della Galleria dell’Accademia il confronto con gli altri due musei autonomi di Firenze (Uffizi e Bargello) è impietoso. Ancora oggi, sicuramente a causa anche della mancata sinergia con le Istituzioni locali, si assiste alla sconcertante attesa di ore sotto il sole cocente nei periodi estivi dei visitatori che una volta entrati vengono accolti da una “gradevole” temperatura di 35°. Proprio in questi giorni, con la vertiginosa ascesa dell’alfa cittadina, la situazione in museo sia per i dipendenti che per i visitatori è tragica (le lamentele sono continue), con il vetusto impianto di climatizzazione ormai al collasso, le sale costellate di piccoli ventilatori e la Gipsoteca, anche per questa estate – come ormai è diventata tradizione – chiusa ogni pomeriggio a causa dell’aria torrida, senza che la Direzione abbia neppure considerato un adeguamento tariffario per equilibrare il grosso disagio dei visitatori paganti. Come non chiedersi, in aggiunta, come possano le tante prestigiose tavole in collezione non risentire di un clima tanto umido e torrido?

Per non parlare delle condizioni in cui i lavoratori devono prestare la loro attività in simili condizioni. Su questo tra l’altro richiederemo con nota separata una serie di interventi che vanno dalla riduzione degli ingressi al monitoraggio delle presenze nelle sale della Galleria.

Nulla poi è stato fatto per monitorare i flussi dei visitatori e migliorarne così l’accoglienza in Galleria.

Nessuna effettiva strategia è stata intrapresa per valorizzare la Galleria come “museo dei fiorentini” come spesso dichiarato dal Direttore recentemente: né biglietti agevolati, né strategie promozionali ecc.

La UILPA è sì per l’autonomia scientifica ed economica della Galleria dell’Accademia ma con una direzione sicuramente diversa.

Firenze, 29 giugno 2019