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Morte all’Archivio di Stato: un altro passo verso il baratro. Le istituzioni e le imprese devono dare risposte immediate e certe

Dichiarazione dei sindacati confederali e delle federazioni di categoria funzione pubblica Cgil Cisl e Uil di Arezzo

Bandiere Cgil Cisl Uil

E’ necessario agire e dare risposte concrete. Forse qualcuno si è assuefatto ai morti e gli incidenti sul lavoro, quelli eventi che provocano reazione e cordoglio per lo spazio di alcuni giorni. Noi no. Non solo non siamo assuefatti, non solo non siamo soddisfatti delle risposte che ci vengono dalle istituzioni ma siamo assolutamente determinati a confermare la vita e la sicurezza nei luoghi di lavoro quale nostro fondamentale e prioritario impegno.

Con la tragedia all’Archivio di Stato si è fatto un ulteriore passo verso il baratro. La conferma è che non sono a rischio solo i tradizionali settori manifatturieri ma anche gli altri, quelli genericamente indicati come “dietro una scrivania”. E stavolta la morte è entrata in un ufficio dello Stato, quello stesso Stato che dovrebbe garantire, istituzionalmente, la regolarità e la salubrità di ogni lavoro.

Come organizzazioni sindacali abbiamo incontrato, non più di quindici giorni fa, il Prefetto ribadendo per l’ennesima volta la nostra richiesta di riattivazione del tavolo sulla sicurezza nel lavoro. Confermiamo questa richiesta chiedendo che sia per i livelli istituzionali (Prefettura, Inail, Ispettorato del Lavoro, Usl) che per il sistema datoriale (non solo le associazioni di categoria ma anche enti pubblici e aziende di servizi pubblici) la difesa della salute e della vita nei luoghi di lavoro sia assunta come priorità. Non ci stiamo a che gli impegni assunti rimangano ancora un’altra volta scritti senza concreti passi successivi, i momenti di confronto devono trovare evidente applicazione nella quotidianità del lavoro privato e pubblico. Non accettiamo la sicurezza come variabile non dipendente da nulla e da nessuno, tantomeno da ragioni di profitto o di scarsità di risorse. Nessuna donna e nessun uomo deve lavorare in situazioni che possono portare alla sua morte o alla sua invalidità.

In attesa di risposte che consideriamo doverose e immediate, porgiamo le nostre condoglianze alle famiglie dei due dipendenti dell’Archivio di Stato. E le esprimiamo la vicinanza e l’affetto non solo dei sindacati ma di tutti i lavori che abbiamo l’onore di rappresentare.

Arezzo, 20 settembre 2018