UNIONE ITALIANA DEL LAVORO

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Category: Comunicati

COMIMP Piombino: per la prima volta la UILM conquista due delegati su tre con RLS

Un grande risultato alle elezioni RSU svolte alla Comimp di Piombino, azienda molto importante nel territorio che dal 1960 di occupa di montaggio e manutenzione impianti industriali e vapordotti, carpenteria metallica e progettazione certificata.

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Giovani e lavoro: potenziare gli ITS per colmare mismatch domanda/offerta di lavoro

La Nazione di Firenze questa mattina riporta la notizia della difficoltà di reperimento personale da parte delle aziende, per cui solo nella nostra Regione ci sono attualmente 32mila posti vacanti e addirittura il 40% di questi non trovano riscontro.

Come UIL Toscana siamo determinati a risolvere l’annoso problema del collocamento pubblico, problema non circoscritto alla sola Regione ma di portata nazionale. Non è possibile che a fronte di decine di migliaia di posti di lavoro proposti dal collocamento pubblico, non solo molti di questi rimangano inevasi, ma che addirittura ci sia una così alta percentuale di disoccupati, inattivi o emigrati all’estero.

Un forte mismatch tra domanda e offerta di lavoro che spesso ha come causa il disallineamento tra le competenze offerte e quelle richieste dal mondo del lavoro: la difficile certificazione delle competenze, tra soft skill (quindi le c.d. “competenze attitudinali”) e competenze digitali – quest’ultime spesso raggiunte da autodidatti e perciò, al di là di quelle scolastiche, di difficile certificazione – ma anche un’eccessiva specializzazione in ambiti il cui mercato del lavoro è già saturo o talvolta, soprattutto nelle aree del nostro Paese più in difficoltà, la difficoltà nell’accesso alle opportunità di formazione e lavoro, sono tutte concause di un fenomeno che rischia di paralizzare lo sviluppo dell’Italia nel prossimo futuro.

A parer nostro gli Istituti Tecnici Superiori (ITS) sono la vera scommessa per superare lo scoglio del disallineamento domanda/offerta di lavoro. Gli ITS sono scuole di eccellenza ad alta specializzazione tecnologica che permettono di conseguire il diploma di tecnico superiore (paragonabile ad una laurea breve) svolti in stretta collaborazione con le aziende e che per questo prevedono molte ore (il 30% delle ore totali di formazione) di stage direttamente sul posto di lavoro, motivo per cui l’occupabilità è molto alta: secondo i dati più recenti1 nel 2020 su 5.280 diplomati l’80% (4.218 individui) ha trovato un’occupazione nel corso dell’anno successivo, nonostante la pandemia. Su questi oltre quattromila studenti, 3.836 (il 90,9%) risultano essere occupati in un’area coerente con il proprio percorso di studi. 

Un trend che non sembra fermarsi: se il numero di diplomati totali in questo tipo di percorsi è di circa 20mila (anch’essi in fortissima crescita), la richiesta da parte delle aziende è di circa 52mila diplomati, con una difficoltà di reperimento (differenza tra richieste e diplomati totali) di circa il 56%. In pratica ci sono più richieste di diplomati che diplomati stessi. L’ennesima conferma che chi esce da questo tipo di percorsi si trova in mano non solo un titolo di studio di secondo livello, ma ha la possibilità di avere accesso a contratti immediati, sicuri, stabili e spesso anche a tempo indeterminato. Proprio la collaborazione con le aziende diventa centrale: contribuendo alla formazione dei giovani, sono loro stesse a fornirgli le competenze necessarie sul posto di lavoro del futuro.

Tra i comparti in cui c’è più richiesta troviamo quello industriale, con 18.550 richieste totali, e quello dei servizi alle imprese, con 17.850 richieste. Ovvero due delle quattro filiere sulle quali2 dovrebbe essere concentrato circa il 70% del flusso di occupati attivati grazie agli investimenti del PNRR.

Tra le figure più ricercate – quelle con la più alta difficoltà di reperimento – troviamo invece i Tecnici elettronici, con una difficoltà di reperimento al 74,6%, i Progettisti e amministratori di sistemi e gli Analisti e progettisti di software, entrambi al 64,6%, gli Elettricisti nelle costruzioni civili (63,5%) e gli Attrezzisti di macchine utensili (61,7%). 

Per quanto riguarda invece la distribuzione territoriale delle richieste di diplomati ITS, notiamo un ritardo della regione Toscana, che rimane al di sotto delle quattromila richieste, rispetto ad altre regioni come la Lombardia (13.700 entrate previste), Lazio (6.200), Veneto (5.300), Emilia-Romagna (4.600) o Piemonte (4.300).

Ad ora però i percorsi di questo tipo sono troppo pochi e troppo poco conosciuti: servono più investimenti non solo per soddisfare questa domanda di lavoro inevasa, ma per aumentare esponenzialmente i percorsi di questo tipo e farli conoscere davvero ai giovani italiani, che vedrebbero finalmente un percorso gratificante e con uno sbocco lavorativo pressoché assicurato e stabile. Esattamente ciò di cui spesso si denuncia l’assenza.

La formazione mirata e sinergica tra mondo del lavoro, sindacati e istituzioni, se ben organizzata, rimane l’asse centrale per il futuro del mondo del lavoro e per quello del Paese.

 

Paolo Fantappiè, Segretario Generale UIL Toscana

 

1 Dati forniti da INDIRE su incarico del Ministero dell’Istruzione

2 Dati del Sistema informativo Excelsior di Unioncamere e Anpal

Fantappiè (UIL) e Panzieri (UILTrasporti): TAV progetto importante, speriamo sia la volta buona. Chiediamo ricadute occupazionali a lungo termine

“Speriamo sia la volta buona per un progetto che parte da lontano, dagli anni ‘90, e che potrebbe rappresentare davvero un punto di svolta per la mobilità in Toscana, sia per quanto riguarda i treni regionali sia per l’alta velocità”. A dichiararlo sono il Segretario Generale della UIL Toscana Paolo Fantappiè e il Segretario Regionale della UILTrasporti Michele Panzieri, che continuano: “ad oggi c’è un’interferenza importante tra l’alta velocità e i treni regionali, che non verrà risolta completamente ma comunque alleggerita dalla realizzazione del tunnel, in modo da “liberare” un tratto dai treni dell’alta velocità e quindi implementare nuove soluzioni di viaggio sia per i pendolari locali che per l’alta velocità”. 

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Dichiarazioni inaccettabili del Direttore Ufficio Scolastico Regionale della Toscana

Lasciano esterrefatti le parole pronunciate dal Direttore dell’Ufficio Scolastico Regionale della Toscana Ernesto Pellecchia sull’aggressione squadrista subita da alcuni studenti del liceo Michelangiolo e siamo certi di interpretare lo sconcerto di tutto il mondo della scuola fiorentino (e non solo) di fronte alla riproposizione di un’interpretazione minimizzatrice di quanto è accaduto.

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Risultato storico della Uilm alla Liberty Magona di Piombino

Un risultato storico quello ottenuto dai metalmeccanici della Uil nelle elezioni Rsu nel sito di Piombino della Liberty Magona, importante azienda del settore siderurgico italiano.

La Uilm ha aumentato il proprio consenso rispetto alle precedenti elezioni e, grazie a oltre il 38% dei voti validi, è risultata prima organizzazione, eleggendo 2 Rsu su 6 disponibili. Per le tute blu della Uilm sono risultati eletti Claudio Bartolommei, risultato il più votato dai lavoratori, e Riccardo Toncelli.

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Capponi (UILA): Stabilimento Petti di Venturina (LI), a rischio lo stabilimento e oltre 200 lavoratori

Firenze, 09.05.23 – All’approssimarsi dell’inizio della campagna del pomodoro e visto il momento di grande difficoltà congiunturale che sta attraversando parte del settore produttivo costiero della Val di Cornia, la UILA esprime grande preoccupazione in merito ai recenti sviluppi che riguardano lo stabilimento Petti di Venturina. I circa 200 lavoratori tra fissi e stagionali, oltre l’indotto, che si preparano a lavorare il pomodoro per questa estate rischiano infatti di non avere garantita la propria occupazione e di veder ridimensionate le proprie aspettative di impiego.

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UIL FPL: La sanità toscana è ormai in crisi strutturale

Apprendiamo dalla stampa forti rilievi della Corte dei Conti sul bilancio regionale della sanità che riguarderebbero anche le assunzioni.

La UIL FPL si batte da anni per far capire che il blocco delle assunzioni nella sanità non è la soluzione ma la causa del problema.

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“Per una nuova stagione del lavoro e dei diritti”: Cgil, Cisl e Uil toscane in piazza sabato a Bologna

Cambiare le politiche industriali, economiche, sociali e occupazionali del Paese e raggiungere risultati concreti su difesa dall’inflazione, fisco, occupazione, salute e sicurezza, previdenza, sistema sociosanitario pubblico, politiche di investimento.
Sono gli obiettivi che Cgil, Cisl e Uil nazionali si sono date lanciando a inizio aprile la mobilitazione unitaria, centrata su una campagna di assemblee nei luoghi di lavoro e nei territori, che sfocerà in tre manifestazioni interregionali a maggio: sabato 6 a Bologna, sabato 13 a Milano e sabato 20 a Napoli. La Toscana parteciperà all’appuntamento del Centro Italia, a Bologna, sabato prossimo 6 maggio. Dalla nostra regione partiranno a migliaia. In queste ore le strutture organizzative delle tre confederazioni regionali stanno finendo di raccogliere le adesioni per i pullman e i treni (anche un treno speciale), organizzati a livello regionale e dai territori. Ma ci sono anche altri che hanno scelto di utilizzare il treno o mezzi propri. A Bologna dalla Toscana arriveranno delegati e delegate, rappresentanti sindacali, lavoratori e lavoratrici, pensionati e pensionate. Ci saranno ovviamente i tre segretari generali di Cgil, Cisl e Uil regionali, rispettivamente Rossano Rossi, Ciro Recce e Paolo Fantappiè, che ribadiscono le ragioni della mobilitazione: “Vogliamo coniugare il cambiamento del Paese e dell’Europa con il miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro delle lavoratrici e dei lavoratori, delle pensionate e dei pensionati, dei giovani e delle donne che in questi anni, anche a causa della pandemia e della guerra, sono invece peggiorate sia in Italia che in Europa.”

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