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Caos scuola, presidio dei sindacati a Firenze: il dossier sulle criticità aperte

Cattedre scoperte, disabili senza insegnanti di sostegno, docenti tappabuco, concorso malgestito, personale Ata insufficiente, precari insoddisfatti: scuole fiorentine, oggi presidio con rappresentazione scenica di Cgil, Cisl, Uil, Snals e Gilda. Appello ai parlamentari toscani. Distribuito un dossier sulle criticità della scuola fiorentina

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Cattedre scoperte, disabili senza insegnanti di sostegno, docenti tappabuco, concorso malgestito, personale Ata insufficiente, precari insoddisfatti: oggi i sindacati fiorentini Cgil, Cisl, Uil, Snals e Gilda, con lavoratori e lavoratrici, hanno fatto un presidio davanti all’Ufficio Scolastico regionale in via Mannelli a Firenze per denunciare il caos scuola. Nell’occasione, con una rappresentazione scenica a base di cartelloni, è stato illustrato come dietro il velo della Buona Scuola si nascondano numerose criticità. Un elenco delle quali, per il territorio fiorentino, era presente nel dossier distribuito alla stampa. I sindacati hanno chiesto ai parlamentari toscani di “rimediare a questa situazione, c’è ancora tempo, devono ancora essere fatte le leggi delega su tanti argomenti importanti, noi siamo pronti a confrontarci”.

IL TESTO DEL DOSSIER

Organici ancora tagliati
All’avvio dell’anno scolastico non si hanno ancora i dati definitivi riguardanti il fabbisogno delle scuole. Da quello che al momento risulta, rispetto al numero di docenti richiesto dalle scuole, mancano all’appello complessivamente circa 40 docenti fra tutti gli ordini di scuola. Tagli e ancora tagli!

Concorso 2016: un fallimento annunciato!
Un concorso fatto nel momento sbagliato, con tempi e mezzi inadeguati: commissioni dimissionarie e pagate in maniera ridicola; mancanza di trasparenza nelle griglie di valutazione; bocciature di massa; quesiti non sempre pertinenti a ciò che viene svolto realmente nelle scuole; tempi di esecuzione delle prove da catena di montaggio; graduatorie di merito non ancora pubblicate e – quando pubblicate – piene di errori materiali. Qualche numero, ad es. sul concorso di Italiano: solo il 25% dei candidati è risultato vincitore di concorso, con la conseguenza che rimarranno scoperte circa 400 cattedre. Chi coprirà queste cattedre? Gli stessi candidati non ammessi che, con le supplenze annuali, andranno a sostituire loro stessi! E’ pensabile che tutti i docenti bocciati, che insegnano da anni con lauree, abilitazioni e titoli di studio alle spalle, all’improvviso risultino tutti non all’altezza?

Algoritmo impazzito e itineranza forzata dei docenti
Nell’epoca dell’informatizzazione spinta, che tanto piace al Premier, è proprio un cervellone che ha tradito le aspettative: il server del MIUR, che doveva gestire i trasferimenti sul piano nazionale, ha fatto cilecca! Uno dei tanti esempi: una docente fiorentina che aveva diritto al posto di insegnamento nella scuola vicino casa (dove tra l’altro insegnava già da anni), era stata spedita a Cantù e il posto vicino casa era rimasto vuoto! Altri esempi: docenti toscani mandati a lavorare in Campania, con docenti campani mandati a lavorare in Toscana! Di fronte a questo errore il Ministero ha proposto delle procedure di conciliazione (cioè un “accordo” tra Ministero stesso e docenti) per trovare una soluzione, ma tante volte il rimedio si è rivelato peggiore del danno. Un esempio: a chi era stato sbattuto a Torino è stata proposta Venezia! Com’è finita? Molti docenti non hanno “conciliato” e si rivolgeranno al Giudice del Lavoro.

Un drammatico “Scherzi a parte!” per i neoimmessi in ruolo
La fretta, il caos e l’approssimazione di questo sistema ha provocato anche drammatiche situazioni: a Livorno è successo che alcuni docenti vincitori di concorso, felici per il ruolo appena ottenuto, si sono visti revocare la nomina, per errori materiali nella compilazione delle graduatorie. E’ successo anche questo…e non erano su “Scherzi a parte!”

Precari sempre più di serie B
Sempre più grave la situazione per i precari abilitati e con più di 36 mesi che non sono stati ammessi al concorso o che non sono risultati vincitori. Secondo l’Europa hanno diritto alla stabilizzazione…secondo il Governo? Risposta non pervenuta!

Diritti negati agli studenti
Scuole con orario ridotto (istituti superiori che fanno solo quattro ore, invece che sei-sette), istituti comprensivi che da un giorno all’altro sono costretti a posticipare l’inizio del tempo pieno, docenti che si alternano sulle cattedre di settimana in settimana… Per non parlare dei diritti degli alunni diversamente abili: su Firenze 2000 e su tutta la Toscana ben 5000 studenti disabili vanno a scuola senza trovarci l’insegnante di sostegno!

ATA: lo stillicidio continua
I tagli decisi nelle ultime leggi Finanziarie sono entrati a regime e oggi se ne vedono purtroppo gli effetti: tutte le scuole della provincia hanno il problema di coprire i turni e i plessi per il normale funzionamento. Se non bastasse, rispetto all’anno scorso mancano ancora 30/40 collaboratori scolastici. Ancora in vigore la norma-capestro che impedisce la nomina di supplenti, sia per sostituire il personale delle segreterie (in sostanza mai sostituibile!), sia per i collaboratori (per assenze inferiori a sette giorni).

Inerzia dell’Amministrazione scolastica regionale e provinciale
I Dirigenti dell’Ufficio Scolastico Regionale e dell’Ambito Territoriale di Firenze non stanno dando indicazioni per affrontare l’emergenza. Perché? Per non ammettere il fallimento del Ministero: il “racconto” ufficiale del Governo non lo permetterebbe!

Docenti di Potenziamento, jolly, factotum (e anche un po’ fantasma)
Il nuovo organico dell’autonomia previsto dalla Legge 107 per il raggiungimento di obiettivi didattici importanti (recupero, lotta alla dispersione scolastica, progetti educativi…) rischia di diventare la “riserva” da cui pescare i “tappabuchi” per coprire le ore scoperte e la mancanza di personale di ruolo. Oppure – è il caso di alcune scuole – diventa un bacino di docenti che il Dirigente considera a sua disposizione. Potenziamento addio per sempre, ancora prima di cominciare?

Chiamata diretta: per competenze o per “conoscenze”? 
La grande novità sbandierata dal MIUR la scorsa estate – la c.d. “chiamata per competenze” – spesso e volentieri si è tradotta in procedure non trasparenti e contraddittorie: non sono mancati i docenti che abbiano denunciato palese discrezionalità nei loro confronti da parte dei Presidi, pur in presenza di ottimi requisiti.

Il premio salariale lo “meritano” solo gli “amici” del Dirigente?
L’altra novità della Legge 107 è l’attribuzione di un bonus ai docenti “meritevoli”. Dove i Dirigenti Scolastici non hanno condiviso con i docenti criteri e modalità di assegnazione, ne abbiamo viste di tutte! Chi ha preso migliaia di euro, chi nulla, anche a parità di funzioni o incarichi svolti. Di nuovo palesi discrezionalità e arbitrarietà, che daranno luogo a infiniti contenziosi di natura legale.

Firenze, 26 settembre 2016