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Aferpi: Fim, Fiom, Uilm: “Per USB più facile attaccare noi che l’azienda”

E’ evidente che per l’USB è molto più facile attaccare Fim Fiom Uilm, piuttosto che contestare le Aziende e proporre soluzioni che siano percorribili per dare una risposta concreta ai lavoratori. In tutti questi anni  non hanno portato alcun contributo a sostegno delle vertenze di Piombino per salvare i posti di lavoro, nè per i diretti, né per l’indotto .

Fim Fiom Uilm in tutti questi anni hanno fatto decine di iniziative , le stiamo facendo ancora oggi e continueremo a farle, nonostante le mille difficoltà.Solo per avere visibilità ed autolegittimarsi, è vergognoso attaccare chi tutti i giorni si impegna a cercare le migliori soluzioni per tutti, speculando sulla pelle dei lavoratori. Tutti questi paladini dell’ultimo minuto, che hanno trovato terreno fertile in questa crisi bestiale e che  oggi si vendono come i detentori della verità assoluta, farebbero bene a portare avanti le proprie idee e le proprie proposte, ammesso che ne abbiano. Ma è evidente che non è così, e trovano il loro sport preferito nell’attaccare chi da oltre 9 anni  si impegna a tutelare i lavoratori.

Dalle domande che pongono, sembra quasi che vengano da un altra realtà , visto che alcune accuse che ci sono state mosse , mancano non solo di conoscenza ma anche di fondamento,  come ad esempio il ”tutti dentro”  riferito ai lavoratori diretti ,che fim fiom uilm hanno sempre rivendicato come elemento imprescindibile per la salvaguardia di tutti i posti di lavoro, ed ottenuto il 1 novembre 2016 con il passaggio dei lavoratori in Aferpi e P.Logistics

Invece di sproloquiare, se studiassero meglio l’ordinamento normativo della Legge Marzano, probabilmente capirebbero che questa prevede regole di  accesso ben precise ,in cui le piccole Aziende del territorio come quelle dell’indotto, non sono comprese per requisiti. E questo per effetto della Legge che ha validità in tutto il territorio nazionale e non solo a Piombino come qualcuno vuol far credere. E siccome per noi non esistono lavoratori di serie A o serie B, ma esistono solo le persone  e le loro famiglie da tutelare, ci siamo attivati fin dall’inizio di questa vicenda – a fronte di queste gravi difficoltà e carenze normative – per chiedere al Governo misure eccezionali che derogassero alla Legge vigente al fine di  tutelare l’indotto. Grazie alle pressioni di Fim Fiom Uilm abbiamo ottenuto che nelle aree di crisi complessa, fosse concesso un ulteriore anno di cassa integrazioe straordinaria , che abbiamo adottato per alcune aziende, impedendo il licenziamento di decine di lavoratori. Con le Aziende del territorio abbiamo sempre cercato di stipulare ogni tipo di accordo possibile , talvolta anche derogando agli strumenti ordinari. E’ chiaro che il tempo non  ha giocato a nostro sfavore ma il nostro lavoro non si ferma e attraverso i numerosi tavoli ministeriali e regionali che abbiamo aperto per l’indotto, in corso anche in questi giorni , siamo riusciti ad avere almeno lo sblocco dei 30 mln da destinare alle politiche attive del lavoro per i disoccupati e la mobilità in deroga per coloro che la terminano nel 2017. Ovviamente queste misure  per Fim Fiom Uilm non sono né risolutive, né soddisfacenti perché Piombino necessita di interventi straordinari soprattutto per ampliare le tutele sociali ; queste sono le rivendicazioni al Governo e alle istituzioni, in attesa che riparta il lavoro.

In questo scenario, ci sentiamo di rammentare a coloro che irresponsabilmente attaccano noi, che non esistono soluzioni facili e nemmeno la bacchetta magica per cui non accettiamo lezioni da chi promuove solo azioni di natura  propagandistica, buona solo ad ottenere un applauso o una tessera .

 

Fim Fiom Uilm